Marcello Nizzoli   

Borreto (RE) 1887 - Camogli 1969

(da Marcello Nizzoli, introduzione di A.C. Quintavalle, Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Universita' di Parma, Electa, Milano, 1989.)

Il padre, Massimino, era pittore.

Primi studi in seminario; nel 1910-13 frequenta l'Istituto d'Arte Paolo Toschi di Parma. Nel 1914 e' a Milano, partecipa alla mostra Nuove Tendenze. Nel 1915 la collaborazione con le Acciaierie Ansaldo di Cornigliano che prosegue fino al 1943.

Dagli anni Venti si dedica all'arte applicata disegnando decorazioni per edifici, mosaici, arazzi, stoffe. Esegue bozzetti per scenografie e intraprende un'attività nei campi dell'architettura, del disegno industriale, dei manifesti e cartelloni pubblicitari.

Dal 1921 si trasferisce a Milano. Nel 1923 partecipa alla Mostra Internazionale di Monza e si moltiplicano le collaborazioni con grandi industrie. Lavora per la seteria Piatti di Como, lo Studio Magagnoli, la Campari, la Fiat, la Montecatini.

Con gli architetti Baldessari, Figini e Pollini e' tra i protagonisti della nuova architettura italiana.

Alla I Quadriennale Romana, 1931, presenta un dipinto; realizza con Persico una pubblicità per Olivetti e inizia così il suo legame con la ditta di Ivrea. Nel 1932 impagina il progetto di un edificio dell'architetto Terragni e ne disegna la decorazione esterna. Alla Triennale di Milano del 1933 ordina con Sironi le decorazioni interne del Padiglione della Stampa progettato da Baldessari. Nel 1934 realizza il manifesto per la XIX Biennale di Venezia.

Nel 1935 con il gruppo Carminati, Lingeri, Saliva, Terragni, Vietti, progetta il Palazzo Littorio di Roma curando con Sironi le decorazion parietali. E' fra gli esecutori del Salone d'onore alla V Triennale di Milano, 1936, con Persico, Palanti e Fontana. L'impegno per commissioni pubbliche non fa tralasciare a Nizzoli pittura e disegno. Nel 1940 sottoscrive il Manifesto, dei Valori Primordiali.

Durante la guerra si intensifica l'attività pittorica: bombardamenti, edifici distrutti, figure in fuga, crocefissioni, sono pagine intense della sua narrazione figurativa che accusa il crollo di un'epoca. Nel 1955 partecipa alla XIX Biennale di Milano, organizzata dall'Accademia di Brera e dalla Permanente. Con Mario Olivieri progetta il Primo Palazzo Uffici dell'ENI a Metanopoli, terminato nel 1957. Nel 1966 gli e' conferita la laurea ad honorem in architettura dal Politecnico di Milano. Ne 1968 la Triennale allestisce una personale e al XVII Convegno Artisti Critici e Studiosi d'Arte di Rimini gli e' conferita una medaglia d'oro. 

 

Marcello Nizzoli

(da Il manifesto FIAT 1899 - 1965, a cura di A. C. Quintavalle, mostra
GAM Torino, Ed. GAM, Torino 2001)

Architetto, pittore, illustratore, cartellonista. Studia all'Accademia di Belle Arti di Parma aderendo inizialmente ai moduli stilistici del Secessionismo (Klimt e Schiele) e poi del Futurismo. Allievo dell'architetto futurista Sant'Elia, Nizzoli progetta numerosi edifici, negozi ed allestimenti per stand fieristici; è stato uno dei primi designer industriali italiani (marchi aziendali, macchine da scrivere e calcolatrici Olivetti). Verso il 1920 inizia a dedicarsi alla grafica pubblicitaria collaborando in particolare con l'agenzia Maga ed in seguito con lo studio Boggeri. Dopo un periodo di tipo figurativo, la sua produzione cartellonistica (circa 50 soggetti) viene influenzata dal Cubismo e dal Razionalismo, in seguito dall'Espressionismo ed infine dall'Astrattismo. Originale, importante e significativo è il manifesto per i Lubrificanti Fiat del 1928, frutto inequivocabile delle sue esperienze futuriste: il motivo del bianco fantoccio munito di lattina d'olio al posto di mani e piedi è stato ripreso in alcune pubblicità Fiat degli anni Cinquanta.

 

Marcello Nizzoli

(da Il mare di Dudovich, Fabbri Editori, Milano 1991)

Pittore, cartellonista, designer, architetto. Terminati gli studi all'Accademia di Parma, si dedica alla decorazione murale e a quella di stoffe di tessuti: nel 1914 aderisce all'importante gruppo d'avanguardia Nuove Tendenze. Si dedica poi in prevalenza al design industriale (progetta varie macchine per Olivetti), all'allestimento fieristico (notevoli i padiglioni per la Fiera di Padova), all'architettura ed alla grafica pubblicitaria. Autore di varie illustrazioni per libri, realizza nel 1926 la copertina della "I Mostra del Novecento italiano"; collabora altresì con illustrazioni al "Secolo XX", "Lidel", "Natura", "L'Architettura". Opera attivamente per le più importanti ditte realizzatrici di manifesti pubblicitari, tra cui MAGA, STAR-IGAP, Sestetti e Tumminelli, avendo importanti committenti come Pezziol, OM automobili, ElAR, Campari, Olivetti, Nestlè. Nel 1933, nel concorso per il manifesto del "Centenario Ariosteo di Ferrara", batte Marcelle Dudovich, vincendo il primo premio. Della sua vocazione alla sperimentazione è testimonianza efficace il cartellone per il Lido di Venezia, che firma nel 1933 insieme a Dudovich. Dalla collaborazione tra i due grandi artisti scaturisce una composizione di grande effetto: al triestino può ascriversi l'invenzione della bagnante in Piazza San Marco; di Nizzoli è il segno essenziale ed efficace, nel caratteristico stile Novecento che lo contraddistingueva in quel periodo. In realtà, l'artista emiliano, in stretto contatto con gli architetti razionalisti, accentò il taglio sintetico delle sue composizioni, rivelando precisi influssi cubo-futuristi, mediati dall'esempio di Depero, dei francesi e dei suprematisti russi; inoltre utilizzò per primo con intelligenza il fotomontaggio, che avrà molto successo nel secondo dopoguerra.

 

Marcello Nizzoli

(dal sito www.olivari.it)

Dopo aver frequentato le Scuole di Belle Arti di Parma esordisce come pittore, avvicinandosi agli ambienti del razionalismo attraverso le sue ricerche sull'arte astratta.

Nel 1923 partecipa alla Mostra International d'Arti decorative di Monza con alcuni progetti nel settore dell'artigianato (tessuti e tappezzerie) e nel 1924 disegna manifesti pubblicitari per la Campari. Collabora nei primi Trenta con Giuseppe Terragni e poi con Edoardo Persico (Sala delle Medaglie d'oro alla Mostra dell'Aeronautica, Milano 1934; Salone d'onore della VI Triennale di Milano; negozi Parker a Milano, 1936).

Dopo la morte di Persico viene chiamato da Leonardo Sinisgalli a collaborare con l'Ufficio tecnico di pubblicità della Olivetti di Ivrea, prima come grafico e poi, dal 1940, come designer ( macchina calcolatrice Summa 40).

Realizza negli anni successivi alcuni dei più celebri prodotti Olivetti, come le macchine da scrivere Lexikon 80 (1946-1948), Lettera 22 (1950), Diaspron (1959) e la calcolatrice Divisumma 24.Rilevante anche il contributo alle opere di architetture (realizzate in collaborazione con G.M. Olivetti, A.Fiocchi, G.A. Bernasconi) tra le quali le abitazioni per i dipendenti Olivetti a Ivrea (1952-1953); il palazzo per gli uffici Olivetti in via Clerici a Milano (1954); il palazzo per gli uffici Olivetti in via Clerici a Milano (1954); il palazzo per uffici ENI a San Donato Milanese (1956-1958). Nel 1966 il Politecnico di Milano gli conferisce la laurea in Architettura honoris causa.