Egr. Dott. Carla Di Francesco

Sovrintendente ai Beni Artistici e Architettonici della Lombardia

Piazza Duomo 14

20100 Milano

 

 

Oggetto: Ristrutturazione dell'interno della Stazione Centrale di Milano

 

Egr. Sovrintendente,

 

i sottoscritti firmatari di questa lettera, avuto notizia che la Società Grandi Stazioni sta preparando un progetto di ristrutturazione dell'interno della Stazione Centrale di Milano e che sono in corso contatti tra i progettisti e la Sovrintendenza per ottenere l'autorizzazione del progetto di massima e di quello esecutivo, sono estremamente contrari a quanto la Società vorrebbe realizzare per aumentare la quantità di superficie commerciale disponibile.

In particolare non siamo d'accordo sui seguenti aspetti che ci risultano far parte del progetto in discussione.

 

1. La chiusura ai taxi della Galleria delle Carrozze e la costruzione al suo interno di soppalchi "trasparenti" su una parte della sua estensione altera completamente la percezione dello spazio e le sue proporzioni.

Verrebbe nascosta la visuale delle colonne all'uscita verso Piazza Luigi di Savoia e Piazza Quattro Novembre e delle aperture e decorazioni sui lati.

Non possono essere accettati interventi di questo tipo in una Galleria progettata per essere un contenitore vuoto ed il biglietto da visita della stazione e andrebbero semmai rimossi i cartelloni pubblicitari posti tra le colonne stesse.

 

2. L'ampliamento dei mezzanini nel salone delle Biglietterie è in conflitto con la monumentalità del "Tempio Biglietteria" ispirato alle terme romane, con gli scaloni di accesso ai treni e con i 4 grandi lampioni in stile Déco, che sono attualmente isolati in mezzo alla sala e che rappresentano uno degli elementi più pregevoli di tutta la Stazione Centrale. L'estensione dei mezzanini verso i due lati della sala taglierebbe in due parti le pareti laterali, eliminando la percezione unitaria dello spazio e del repertorio decorativo a bassorilievo, opera di Ambrogio Bazzoni.

 

3. Il collegamento dei mezzanini del Tempio Biglietteria con un nuovo piano ammezzato inserito nelle sale laterali alla biglietteria e negli atri di accesso agli scaloni secondari attualmente destinati al transito dei viaggiatori in arrivo altera totalmente le proporzioni di questi spazi con effetti negativi anche sulla visibilità degli apparati decorativi delle pareti.

 

4. La costruzione di un mezzanino, a cavallo dei pilastri tra la tettoia sui binari e la Galleria di testa, destinato a spazi di ristoro e per l'attesa, creerebbe una struttura permanente all'altezza di 3,5 metri che taglierebbe in due parti l'arco centrale che si affaccia sui treni, l'unico ancora libero e che consente tuttora la vista, per chi arriva dai treni, del panorama di Roma rappresentato sulle maioliche nella Galleria di testa. Gli altri quattro archi che verrebbero tagliati sono stati parzialmente riempiti con cartelloni pubblicitari e tabelloni dei treni in arrivo e partenza che impediscono la visuale sugli altri panorami di Milano, Torino, Firenze, opera di Basilio Cascella e andrebbero piuttosto riaperti spostando altrove la pubblicità e i tabelloni.

Inoltre il punto in cui sono previsti gli arrivi delle scale mobili e degli ascensori che collegano i vari livelli previsti nel progetto è quello in cui i pilastri che sostengono l'arcone centrale sono rivestiti nella parte bassa da due pannelli a mosaico di stile futurista realizzati dalla ditta veneziana Padoan e firmati da G. Rufa,

La terrazza sembrerebbe collocarsi sopra il tetto delle attuali strutture commerciali in plexiglas situate sul marciapiede trasversale e nella Galleria di testa. Queste strutture di dubbio gusto andrebbero eliminate e sostituite con strutture in ferro o in legno più consone allo stile della stazione.

 

5. Siamo contrari alla creazione di quattro mezzanini nelle quattro grandi sale al piano dei treni, utilizzate attualmente dal ristorante self service, da Telecom ed altri negozi, da una sala di attesa e dal club Eurostar, dal deposito Bagagli.

Nel progetto presentato alla stampa il 17 novembre scorso Grandi Stazioni prevedeva di collegarle tramite un mezzanino a quota 7,40 metri nella Galleria delle Carrozze e di creare un nuovo mezzanino in ognuna di esse all'altezza di 3,50 metri.

I quattro saloni andrebbero ripristinati nella loro volumetria originaria, mantenuta attualmente solo dal Deposito Bagagli, peraltro in pessimo stato di manutenzione. Il salone ristorante è stato rivestito in legno, la sala Telecom è occupata da strutture in plexiglas, la sala di attesa è stata divisa in due piani per far posto al Club Eurostar ed è occupata al centro da una scala di accesso al Club. La visuale complessiva della sala è annullata dal solaio intermedio che permette di vedere le due parti solo separatamente.

Le due estremità della Galleria di testa sono occupate da un bar e dall'ufficio informazioni, con strutture che nascondono le decorazioni sulle pareti e che potrebbero essere modificate in accordo con le nuove strutture commerciali.

 

6. Una ulteriore perplessità nasce dai nuovi tapis roulants che Grandi Stazioni intende inserire nella Galleria di testa per collegare più agevolmente la quota stradale con il piano del ferro.

Questo inserimento provocherebbe la distruzione del pregevole pavimento a mosaico della galleria e ne altererebbe lo schema distributivo.

 

7. Infine il progetto di eliporto sul tetto per collegare la Stazione Centrale con Linate e Malpensa avrebbe un insopportabile impatto acustico su tutto il quartiere circostante, compresi i numerosi alberghi della piazza.

 

In conclusione il progetto di Grandi Stazioni non sembra rispettare il vincolo monumentale del 1982, che pone in rilevo "la maestosità architettonica del fabbricato", e persegue scopi di pesante sfruttamento commerciale del grande flusso di passeggeri in transito, trasformando la stazione in una specie di aeroporto dove i passeggeri sono costretti ad attraversare lunghe zone di negozi per arrivare all'imbarco.

Vi sono nella stazione centrale ampi locali nei sotterranei dove collocare attività commerciali, ad esempio l'Albergo Diurno e lo spazio per il carico e scarico merci sotto i binari dei treni.

La parte monumentale della Stazione dovrebbe essere il più possibile mantenuta intatta e ripristinata, anziché essere sconvolta con interventi apparentemente leggeri e trasparenti, ma in realtà estremamente pesanti, in quanto occupati da strutture commerciali.

Crediamo che i problemi di sicurezza della stazione e della sua fruibilità da parte dei passeggeri debbano essere risolti nel rispetto dell'estetica della stazione, che rappresenta uno dei principali monumenti della città ed il suo biglietto da visita.

Milano è orgogliosa della sua stazione e non può accettare un progetto preparato in gran segreto all'interno degli uffici tecnici della Società Grandi Stazioni, senza un confronto con il Comune di Milano ed i cittadini.

Sarebbe preferibile che un progetto così delicato fosse oggetto di un concorso pubblico di cui dovrebbero essere discussi pubblicamente i criteri e fossero affidati ai migliori progettisti disponibili.

 

Cordiali saluti